Gruppo o squadra

Assemblea condominiale: siamo un gruppo o una squadra?

Un’esperienza quotidiana, una riflessione profonda

Di recente mi sono trovato a partecipare a un’assemblea condominiale. L’atmosfera era tesa: confronti accesi, interventi sovrapposti, visioni divergenti. Ma su una questione sembrava esserci una sorprendente unità: spendere il meno possibile. Una sorta di “missione implicita” che, pur nella diversità dei punti di vista, metteva d’accordo tutti.

Mentre osservavo la situazione, ho iniziato a pormi delle domande. Quel gruppo di persone, accumunate dagli stessi interessi e da uno spazio condiviso, poteva essere considerato una squadra? O si trattava più semplicemente di un insieme eterogeneo, tenuto insieme solo da obblighi amministrativi?

Gruppo o squadra: una distinzione che conta

Nel linguaggio quotidiano, e ancor più in ambito lavorativo, si tende a usare i termini “gruppo” e “team” come fossero sinonimi. In realtà, le differenze sono profonde. Un gruppo è un aggregato di individui che operano anche in parallelo, talvolta con obiettivi differenti. Una squadra, invece, è un organismo integrato, dove si lavora in sinergia, con ruoli complementari e un obiettivo condiviso.

Capire in quale dei due contesti ci troviamo è fondamentale. Perché determina la qualità della collaborazione, la capacità di affrontare l’incertezza, e in definitiva, l’efficacia delle azioni collettive.

Le 7 domande che svelano la natura del nostro “insieme”

Per fare chiarezza, propongo sette domande semplici ma rivelatrici, da porci in qualsiasi contesto relazionale: da un’assemblea condominiale a un team aziendale.

  1. Quali sono i nostri obiettivi comuni?

La chiarezza sugli scopi condivisi è il primo passo per trasformare un gruppo in squadra.

  1. Quali sono le nostre priorità condivise?

Senza un allineamento sulle priorità, si rischia di remare in direzioni diverse.

  1. Quanto siamo interdipendenti per raggiungere i nostri obiettivi individuali?

Quando il successo di ciascuno dipende anche dagli altri, emergono dinamiche collaborative.

  1. Quanto siamo interdipendenti per un obiettivo collettivo?

Solo riconoscendo il valore del contributo di tutti, si costruisce una vera sinergia.

  1. Quanto siamo adattabili nei ruoli?

La flessibilità è il segno distintivo di una squadra orientata all’obiettivo.

  1. Ci sentiamo parte di qualcosa?

Il senso di appartenenza alimenta fiducia, coesione e impegno reciproco.

  1. Siamo disposti a mettere da parte le priorità personali per il bene comune?
    Questa è la domanda più scomoda… ma anche la più importante.

Una lente utile anche fuori dall’ufficio

Non serve essere manager o lavorare in azienda per interrogarsi su questi temi. Ogni contesto in cui coesistono più persone – che sia un comitato, un gruppo di progetto o un condominio – è un’occasione per osservare e migliorare le dinamiche collettive.

E tu, dove ti trovi?

Nel tuo contesto quotidiano, ti senti parte di una squadra o di un gruppo?
Condividere riflessioni ed esperienze è spesso il primo passo per attivare un cambiamento concreto. Raccontalo e scrivi una mail a redazione@e-coaching.com

Rocco Fanello, Leadership coach

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Author: Rocco Fanello

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