Il bisogno umano di sentirsi al sicuro
Fu lo psicologo statunitense Abraham Maslow uno dei primi a riconoscere che il bisogno di sicurezza è, per l’essere umano, tanto vitale quasi quanto i bisogni fisiologici primari. Ma cosa significa sentirsi sicuri? Il bisogno di sicurezza è la necessità umana di sentirsi protetti da pericoli, minacce e incertezze. Siamo abituati a riferirci a questo concetto pensando alla nostra incolumità fisica ma, molto spesso, la percezione di insicurezza, e il disagio ad essa associato, è prima di tutto mentale.
Sul lavoro, questa necessità di sicurezza interiore assume un significato ancora più profondo: si manifesta nella libertà di dire ciò che si pensa, di fare domande, di ammettere un errore senza la paura di essere giudicati, esclusi o demansionati. È ciò che la psicologia organizzativa definisce sicurezza psicologica, una condizione in cui le persone sentono di poter essere sé stesse, senza temere conseguenze negative per la propria immagine, la propria posizione o le proprie relazioni. Amy C. Edmondson, professoressa di leadership e management alla Harvard Business School, ne è la pioniera e la definisce come:
la convinzione condivisa che il team sia un ambiente sicuro per assumersi rischi interpersonali e la base su cui si costruiscono fiducia, collaborazione e innovazione.
In un contesto in cui la complessità e la velocità del cambiamento generano incertezza e smarrimento, la sicurezza psicologica diventa la bussola che consente alle persone di ritrovare la strada della fiducia in sé stessi, del coraggio e del senso di appartenenza.
La conferma delle neuroscienze
Le neuroscienze dimostrano che la sicurezza psicologica è molto più concreta di quello che si pensa. Il cervello umano è programmato per difendersi dal rischio sociale: quando temiamo il giudizio o l’esclusione, si attivano le stesse aree neuronali del dolore fisico; al contrario, sentirsi accolti e rispettati attiva i circuiti dopaminergici della motivazione e dell’apprendimento.
Un clima psicologicamente sicuro riduce il cortisolo (l’ormone dello stress), abbassa la reattività emotiva e favorisce la funzione esecutiva della corteccia prefrontale, che porta a prendere decisioni, attivare un processo di innovazione e collaborazione. Dunque, la sicurezza psicologica non è semplicemente importante per una cultura organizzativa più efficace, ma è una condizione neuropsicologica che libera le migliori risorse cognitive ed emotive delle persone.
Costruire un clima psicologicamente sicuro

Il progetto Aristotle di Google, nato nel 2012 per comprendere cosa rende un team davvero efficace, ha individuato cinque dinamiche fondamentali comuni ai gruppi ad alte prestazioni. Tra queste, la sicurezza psicologica si è collocata al primo posto, emergendo come la più determinante in termini di livelli di performance, collaborazione e capacità innovativa. Da allora l’azienda americana si impegna quotidianamente per costruire e promuovere un clima psicologicamente sicuro, considerando tale aspetto rilevante e prioritario. Viene dunque spontaneo chiedersi: come possono le aziende implementare una cultura organizzativa che possa favorire lo sviluppo della sicurezza psicologica?
Secondo la Edmondson, tutto parte dal comportamento dei leader. Un capo che ascolta, ammette i propri errori e incoraggia il confronto crea le condizioni affinché le persone si sentano al sicuro nell’esprimere la propria opinione. Fondamentale, secondo i suoi studi, è anche il modo in cui l’organizzazione affronta l’errore: quando gli sbagli sono trattati come opportunità di apprendimento e non come fallimenti, la fiducia si rafforza e la paura di esporsi cala drasticamente. Anche la chiarezza dei ruoli e degli obiettivi gioca un ruolo cruciale, poiché aiuta ciascuno a sentirsi parte attiva di un progetto comune, aumentando il senso di appartenenza e, di conseguenza, l’ingaggio personale. Infine, la sicurezza psicologica è stata positivamente correlata al sostegno reciproco, ovvero alla presenza di relazioni interpersonali basate sulla condivisione e sul rispetto, variabili determinanti perché l’intelligenza collettiva prosperi e si concretizzi in spirito di innovazione.
I dati parlano chiaro: la sicurezza psicologica è il segreto per i team vincenti, perché trasforma la paura di sbagliare in curiosità, il silenzio in dialogo e l’individualismo in collaborazione autentica. Quando le persone si sentono al sicuro, le idee prendono forma e il successo diventa un obiettivo condiviso e realizzabile.









