Coaching, mentoring e psicoterapia: diversi approcci allo sviluppo umano

Il mondo oggi, come mai prima, abbonda di approcci metodologici, strumenti e risorse utili alle persone per perseguire il proprio sviluppo. E non è un caso che viviamo in un’epoca in cui l’autogestione, la ricerca dell’autonomia e la consapevolezza di sé sono diventate tasselli fondamentali e vere e proprie leve per chi vuole trovare il proprio posto e distinguersi in qualsiasi cosa faccia nella vita. La distinzione deve basarsi su ciò che dà significato, su ciò che risuona come scopo della vita, in base ai valori di ciascuno. È sorprendente che, quando una persona inizia ad aprirsi, a trovare un senso, si aprono nuovi percorsi per raggiungere la consapevolezza di sé, la conoscenza di sé, la percezione del valore e l’espansione delle possibilità. Per percorrere queste strade ci sono diversi strumenti che facilitano la conquista degli obiettivi, fra i quali si posizionano il coaching e la psicoterapia.

Raggiungere gli obiettivi grazie al coaching

La parola coaching ha la sua origine in “coach”, che in sostanza significa “carro” o “conduttore”. Questo termine era ed è spesso applicato nello sport nel significato di “allenatore”. I suoi fondamenti nascono nella filosofia, in particolare si basano sul metodo utilizzato da Socrate per sollecitare riflessioni e nuovi stati di coscienza nei suoi discepoli, attraverso le domande.

Il coaching è un processo che fornisce strumenti e crea un meccanismo operativo per il cliente (coachee) per attuare cambiamenti specifici, solitamente focalizzati sul proprio ruolo professionale. Ha lo scopo di generare riflessione, aiuta a rivalutare, decostruire e riaffermare le convinzioni che limitano o rafforzano lo sviluppo della persona, crea consapevolezza e aiuta nel posizionamento. Viene condotto dal coach in un numero limitato di sedute e con obiettivi ben definiti rivolti al presente e al futuro.

Simbolicamente parlando, il coach è colui che porta il coachee da un punto a un altro, tuttavia, colui che “dà l’indirizzo” è il partecipante. Abile nell’arte della provocazione, il coach usa le domande come forte complemento al lavoro, generando i disagi necessari per aprire nuove visioni per la vita dell’allievo, allarga gli orizzonti. Lavora con i traguardi/obiettivi fissati dal coachee e lo aiuta a creare le condizioni e le competenze necessarie per arrivarci. Spinge il coachee a diventare un migliore osservatore di se stesso, genera autonomia per prendere le decisioni/posizioni più coerenti per quella situazione desiderata e in sintonia con i suoi valori.

Vale la pena ricordare che un buon processo di coaching cerca di sfidare e sostenere, ma non agisce mai per la persona e nemmeno cerca di cambiarne l’essenza. All’interno di ciò che la persona è, il coach ha l’obiettivo di incoraggiarla a stabilire le proprie sfide e a superarle, raggiungendo nuovi livelli di competenze, abilità, attitudini che aggiungano valore alla sua crescita come professionista e come persona.

Trasferire conoscenze con il mentoring

La parola “mentor” nasce da un nome proprio. Nell’antica Grecia, nel poema epico Odissea, Ulisse, re di Itaca, prima di partire per la guerra di Troia, lascia il figlio Telemaco alle cure di Mentore, che gli offre sostegno, guida, ispirazione: è un saggio consigliere.

Il mentoring è un approccio ampiamente applicato in ambito aziendale con l’obiettivo di sviluppare competenze e abilità basate sull’esperienza del mentor. Mentre nel processo di coaching il centro è sul coachee che ha bisogno di rivalutare le proprie convinzioni per creare nuovi spazi di crescita, nel mentoring il tassello fondamentale è il mentor, che porta la sua esperienza quotidiana come fonte di ispirazione e apprendimento per il mentee. Il mentoring è un processo a lungo termine che condivide storie di successo e fallimento.

Molte organizzazioni utilizzano questo approccio per trasferire il know-how tra i dirigenti, stabilire la propria cultura, sviluppare successori, effettuare importanti transizioni verso il business e generare una certa quantità di capitale intellettuale all’interno dell’azienda. Il mentor in questo caso è una guida di conoscenze pratiche che fa un generoso scambio di esperienze.

Generalmente, le persone cercano un mentor non solo per la sua esperienza e conoscenza, ma anche per i suoi valori, atteggiamenti, posizioni, stile di leadership, visione del mondo, saggezza. Il mentor è un riferimento, un modello che aiuterà la persona a svilupparsi in modo coerente e in sintonia con i propri valori. L’appagamento del mentor deriva dal vedere il mentee sviluppare e creare la propria autonomia e il proprio stile personale di azione.

La psicoterapia, guarire attraverso la parola

Il coaching e il mentoring si differenziano dalla psicoterapia. Lo psicoterapeuta, che è uno psicologo clinico, studia le tematiche legate ai disturbi emotivi profondi, alle psicosomatizzazioni, alle ansie di vario ordine e sintomatismo, alle ombre che impediscono la manifestazione del potere umano. Insomma, i dilemmi umani di ognuno di noi. È un professionista che lavora nell’area della guarigione attraverso la parola, l’approccio al corpo, l’inconscio, la cognizione.

Facendo riferimento alle storie passate del cliente, cerca di identificare e trasformare modelli familiari e alleanze disfunzionali, co-dipendenze, difficoltà nelle relazioni e nei legami, bassa fiducia in se stessi, modi di funzionare che stanno avendo un impatto oggi e portando molto dolore alla persona. Ha anche lo scopo di portare la persona nel futuro, restituendole la spontaneità e il potenziale persi nel suo viaggio attraverso la vita.

Faccio spesso il seguente paragone. Il coaching è equivalente a una diga: ha una certa profondità, un’estensione e un contorno ben definiti. La psicoterapia è un oceano: profondo, non sagomato, completo, meno prevedibile, perché ha a che fare con l’inconscio. Come ogni oceano ci sono venti, maltempo, molte vulnerabilità che dipendono da una preparazione tecnica approfondita.

Indipendentemente dall’approccio che le persone scelgono in base al loro momento di vita, la dedizione e l’immersione profonda sono molto importanti. È necessario onorare la scelta fatta, andare alla ricerca di tutte le risorse che possono aiutare a riformulare alcuni aspetti della vita, in qualsiasi contesto. Dopotutto, il miglior risultato di ciascuna di queste pratiche andrà a beneficio non solo della persona, ma anche dell’ambiente circostante, la cui importanza e valore è inestimabile. E il futuro ci aspetta al meglio. Il mondo si aspetta che restituiamo alla vita tutto ciò che ci ha già dato. Abbiamo bisogno di essere più che svegli per accendere quella luce che ci farà rendere il mondo un posto migliore in cui vivere.

 

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Jo Pavezi, Psicologa, Executive Coach e Psicoterapeuta

Jo Pavezi
Author: Jo Pavezi

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