Il mercato del coaching in ambito sportivo

Lo sport è da sempre un terreno fertile per osservare in azione dinamiche come la motivazione, la gestione della pressione, il lavoro di squadra e la ricerca della performance. Elementi che oggi sono sempre più centrali anche nei contesti aziendali.

L’Osservatorio e-coaching nel mese di maggio 2025 ha voluto esplorare il mercato del coaching sportivo per capire quali modelli, approcci e strumenti si stanno affermando e come questi possano dialogare con il mondo del coaching organizzativo.

Abbiamo analizzato 42 realtà attive in questo ambito, non solo per fotografare un settore in evoluzione, ma anche per individuare spunti utili per chi, come noi, si occupa di formazione, sviluppo e benessere delle persone.

42 realtà analizzate

La ricerca ha portato a identificare 42 realtà suddivise in tre principali categorie: i coach professionisti, le piattaforme di coaching e gli enti di formazione suddivisi come si può vedere nel grafico. È inoltre emersa la presenza di alcuni podcast realizzati da atleti professionisti e di diverse applicazioni utili ai coach per programmare e avere dati sulle sessioni con i coachee.

Il 91% delle 34 realtà (10 coach professionisti, 11 piattaforme di coaching, 13 enti di formazione) ha sede in Italia e per questo il 74% si rivolge soltanto al mercato italiano mentre il restante amplia i propri canali anche all’estero, dagli Stati Uniti all’Asia. Il 47% offre i propri servizi al singolo consumatore mentre il 50% è B2B2C.

Target di riferimento

La maggioranza, il 62%, ha come target di riferimento gli sportivi, sia dilettanti che professionisti, singoli o squadre, famiglie, allenatori, dirigenti e tutte le figure che fanno parte dello staff che accompagna gli atleti. È significativo che alcune realtà abbiano destinatari ben precisi come ad esempio giovani oppure sportivi a fine carriera, ma anche che praticano determinate discipline (pallavolo, basket, sport di endurance). D’altra parte, il 21% si rivolge ad aziende, imprenditori e professionisti di diversi settori ricorrendo a testimonial sportivi per approfondire temi di business, management e coaching.

Piattaforme di coaching

Le piattaforme di coaching riuniscono in unico luogo più coach sportivi e/o psicologi dello sport che offrono consulenze personalizzate ai singoli o ai team, in alcuni casi anche promuovendo specifici metodi di lavoro. Solitamente le sessioni avvengono online o in presenza in modalità sincrona, ma vengono anche erogati corsi oppure sono messi a disposizione dei materiali di cui i coachee possono usufruire in qualsiasi momento tramite le piattaforme. Spesso viene messo in evidenza la presenza di atleti molto conosciuti tra i clienti del servizio oppure sportivi professionisti svolgono in prima persona l’attività di coaching.

Enti di formazione

Un caso a parte è costituito dagli enti di formazione, una categoria che include enti pubblici, università e realtà che erogano serie di lezioni per aziende. Principalmente si rivolgono a professionisti oppure neolaureati, proponendo corsi di formazione continua e master per le professioni dello sport riguardanti i temi dell’economia, del management, della comunicazione e del benessere.

Dal campo da gioco all’organizzazione: cosa lo sport insegna al business coaching

Uno degli aspetti più interessanti emersi dalla ricerca è l’attività di coach sportivi che oggi lavorano anche in ambito aziendale, portando con sé metodologie e approcci mutuati dallo sport. Questo passaggio non è casuale: molti dei temi affrontati nel coaching sportivo trovano riscontro diretto nei percorsi di sviluppo professionale.

Ecco alcune aree chiave in cui i due mondi si incontrano:

  • Gestione della pressione

Così come l’atleta impara a gestire la tensione pre-gara, anche i professionisti devono affrontare momenti ad alta intensità emotiva: presentazioni, negoziazioni, cambiamenti organizzativi. Il coaching sportivo lavora su tecniche pratiche per rafforzare la tenuta mentale, che possono essere adattate al contesto business.

  • Obiettivi e performance

Gli sportivi sono abituati a misurarsi con obiettivi chiari, concreti e sfidanti. Il business coaching può beneficiare di questo approccio orientato al risultato, rafforzando la cultura del miglioramento continuo e della responsabilità individuale.

  • Team e leadership

Lo sport insegna che il risultato dipende non solo dal talento individuale, ma dalla capacità di giocare insieme. Molti coach sportivi accompagnano manager e team leader a riflettere sul proprio modo di dirigere, sulla fiducia e sulla coesione di squadra.

  • Transizione e cambiamento

Alcune realtà si rivolgono ad atleti a fine carriera, aiutandoli a riprogettare la propria identità professionale. Questo tipo di coaching è straordinariamente utile anche in azienda, dove sempre più persone attraversano transizioni: nuove responsabilità, uscita da ruoli consolidati, rientri dopo periodi di pausa.

In sintesi, il coaching sportivo rappresenta un laboratorio concreto da cui il mondo HR può trarre ispirazione per progettare interventi formativi più efficaci, centrati sull’esperienza e sull’allenamento attivo delle competenze.

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