Neuro-agilità e coaching

Neuro-Agilità e coaching, un approccio integrato per lo sviluppo della flessibilità cognitiva

Nel contesto attuale, caratterizzato da volatilità, incertezza, complessità e ambiguità, cresce la richiesta di competenze che vadano oltre le abilità tecniche e le conoscenze specifiche. In questo scenario entra in gioco il concetto di Neuro‑Agilità, che comporta «ottimizzare gli elementi cervello-mente che aumentano la facilità, la velocità e la flessibilità con cui pensiamo, apprendiamo e processiamo un’informazione». Sviluppare Neuro-Agilità significa quindi allenare il nostro cervello a reagire e adattarsi in modo rapido e flessibile alle richieste mutevoli, sfruttando al meglio il suo potenziale cognitivo, emotivo e comportamentale.

Il concetto di Neuro-Agilità è senz’altro connesso alla “learning agility”, concetto approfondito dalla coach Silvia Fragola in questo articolo. Di seguito intendo sottolineare specificamente la relazione tra coaching e sviluppo della Neuro-Agilità.

Il coaching come metodo e strumento per allenare la Neuro-Agilità

Il coaching è funzionale allo sviluppo della Neuro-Agilità perché privilegia gli elementi neuro-cognitivi e mentali della consapevolezza e dell’esplorazione del modo in cui la persona pensa, apprende, reagisce. Promuove il cambiamento attivo e quindi favorisce la costruzione di nuove reti e modalità di pensiero e comportamento. Facilita il dis-apprendere (unlearning) di vecchie abitudini che limitano la flessibilità e l’apprendimento di nuove strategie più adattive. Questo è uno dei focus della Neuro-Agilità: learn, unlearn, relearn. Infine, integra molteplici dimensioni di mindset, valori, risorse interne, oltre che strategie comportamentali: ciò consente di lavorare non solo sul “come” ma sul “chi” e “perché” della persona.

Ma quali solo le leve del coaching da attivare per sviluppare Neuro-Agilità? Il coach può accompagnare il coachee nel ciclo azione-riflessione-adattamento-nuova azione. Bisogna porsi delle sfide, sperimentare nuovi comportamenti, ma innanzitutto riflettere. Ecco alcune domande per guidare un’analisi personale e muovere i primi passi nell’allenamento della Neuro-Agilità.

Esplorazione del proprio neuro-design
  • In che modo sei predisposto a pensare/apprendere/comunicare? Quali preferenze cognitive, sensoriali, emozionali emergono?
  • Quali sono i punti di forza e quali le “zone grigie” (ovvero zone dove la flessibilità è minore e l’inerzia è maggiore)?
  • Quando sei di fronte a una situazione nuova, che modalità cognitiva si attiva prima: analisi logica, intuizione, immagine, emozione?
Sviluppare la flessibilità cognitiva ed emozionale
  • Qual è una convinzione che oggi usi come riferimento e che potresti temporaneamente mettere in discussione per sperimentare una nuova prospettiva?
  • Quando vivi un cambiamento, come reagisci normalmente? E se provassi un comportamento diverso, quali segnali ti arriverebbero?
  • Quale nuove modalità potresti sperimentare per lasciare spazio a un apprendimento più rapido e fluido?
Promuovere l’apprendimento esperienziale e il dis-apprendimento
  • Quale abitudine mentale o emozionale sta occupando risorse che potresti dedicare a nuove modalità?
  • Quando hai provato ad apprendere qualcosa di completamente nuovo, cosa ti ha facilitato e cosa ti ha frenato? Come puoi replicare ciò che ha facilitato?
  • Quale zona di comfort sei disposto ad abbandonare per far spazio a un nuovo apprendimento?
Allineare valori, scopo e azione

Il concetto di flessibilità mentale si nutre di motivazione interna, senso di impatto e coerenza personale: valori chiari aiutano a dare direzione e a responsabilizzare l’allenamento mentale.

  • Quale valore fondamentale vuoi esprimere attraverso la tua capacità di apprendere e adattarti?
  • In che modo la Neuro-Agilità ti allinea al tuo scopo o ai tuoi valori?
  • Se fossi già altamente neuro-agile, che comportamento coerente con i tuoi valori potresti manifestare quotidianamente?

In un mondo sempre più complesso e rapido, la capacità di apprendere, dis-apprendere e ri-apprendere, di pensare e agire con flessibilità, di integrare ragione ed emozione, diventa un vantaggio competitivo e un fattore di benessere. La Neuro-Agilità rappresenta questo insieme di competenze cognitive, mentali e neuro-fisiologiche che possiamo allenare. Il coaching è un metodo e uno strumento privilegiato per accompagnare questa trasformazione: non tanto “fare di più” bensì “fare in modo agile e flessibile”.

Andrea Farioli, Coach ICF PCC, Practitioner Coaching by Values, Practitioner NAP (NeuroAgilityProfile)

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Author: Andrea Farioli

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